Protocollo d'intesa contro la dispersione scolastica: clicca sui link

https://www.avveniredicalabria.it/dispersione-scolastica/

http://www.strettoweb.com/foto/2021/07/reggio-calabria-niente-reddito-di-cittadinanza-a-chi-non-manda-i-bambini-a-scuola/1218559/

https://www.strill.it/citta/reggio/2021/07/reggio-calabria-tribunale-dei-minori-inps-comune-e-istituti-insieme-contro-la-dispersione-scolastica/

 

- Scuola: a Reggio C. intesa contro dispersione,stop contributi

Firmata da Procura Minori, Comune e Inps, niente Rdc ai genitori



(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 28 LUG - Un protocollo di intesa
contro la dispersione scolastica "di base" è stato firmato a
Reggio Calabria fra la Procura per i Minorenni, il Comune, la
Direzione provinciale dell'Inps e gli istituti comprensivi
"Bernardino Telesio" di Modena-San Sperato, "Radice Alighieri"
di Catona-Arghillà e "Falcomatà" di Archi. "Il protocollo - ha
spiegato il procuratore dei

Minori Roberto Di Palma - nasce
dalla constatazione che abbiamo una dispersione significativa,
non in periferia ma a Reggio città. E' intollerabile. Il nostro
compito è quello di creare un circuito virtuoso fra istituti e
pubblica amministrazione". Il magistrato si è soffermato sulla
dispersione "di base" cioè quella dei bambini che dovrebbero
essere iscritti alla prima elementare e non lo sono. "Sono
bambini - ha detto - di cui non si sa nulla. La cosa grave è che
questi bambini vengono presentati alla prima quando hanno
compiuto anche 10 anni. È una situazione gravissima perché crea
problemi di socializzazione, di didattica e di integrazione. È
inaccettabile che venga negato il diritto all'istruzione. Per
ogni bambino a cui viene negato, potenzialmente stiamo tarpando
le ali a delle persone che potrebbero essere importanti nella
nostra società". Il protocollo prevede che il Comune fornisca
alle scuole gli elenchi degli iscrivendi alla prima elementare.
La scuola confronta l'elenco con quello degli iscritti. Chi
manca verrà segnalato alla Procura dei Minori che interpellerà
le famiglie per sapere se sono in altre scuole. Se non è così,
i genitori avranno 10 giorni di tempo per adempiere altrimenti
saranno segnalati alla Procura ordinaria, ma anche al Comune e
all'Inps. Il Comune potrà revocare eventuali contributi erogati
anche in ragione della frequenza scolastica. Qualora i genitori
fossero beneficiari del reddito di cittadinanza, l'Inps dovrà
sospendere l'erogazione. Questo perché, spiega Di Palma, "quando
le famiglie sottoscrivono il Patto di inclusione sociale,
sottoscrivono l'impegno di mandare i figli a scuola. Venendo
meno ci sono i presupposti affinché Comune e Inps sospendano gli
emolumenti. È chiaro che questo protocollo ha una finalità
preventiva. Non vogliamo tendere trappole, vogliamo che i i
bimbi vadano a scuola". (ANSA).